“Le persone non intraprendono un viaggio, ma sono i viaggi a trasportare le persone.”
― John Steinbeck, Travels with Charley.
L’automobile moderna è il risultato dell’ingegno umano. Da capo a cima, queste macchine di vetro, metallo e gomma abilmente progettate sono il risultato finale della correzione di milioni di errori; ciascuna una sezione trasversale in evoluzione, di ispirazione del progresso e fantasia tecnologica. Prendiamo d’esempio un veicolo qualunque sulle strade di oggi: ciascuno è una combinazione di pezzi, parti, caratteristiche e sistemi, sia passivi che attivi, che sono stati testati, risultato della ricerca, dell’analisi costi-benefici, della pianificazione, delle normative e di un controllo meticoloso.
Attraverso l’auto moderna, possiamo vedere come l’innovazione tecnologica, guidata da un progetto e dalla necessità, accelera a un ritmo che supera la nostra capacità di adattamento. Come spesso accade, il progresso tecnologico umano prosegue, mentre le nostre culture, nel bene e nel male, sono meno malleabili. Che si tratti di Cultura con la “C” maiuscola o semplicemente di un senso di valori condiviso in un’impresa, nonostante le nostre migliori e più razionali intenzioni, siamo ostinatamente resistenti al cambiamento.
Questo stesso tema si rivela completamente esaminando i sistemi di sicurezza di un veicolo. Diamo per scontate molte caratteristiche che ora sono standard e che risultano assolutamente imprescindibili dalla nostra definizione di automobile. E questo senza contare che caratteristiche di sicurezza rudimentali come airbag, freni antibloccaggio e parabrezza in vetro stratificato hanno impiegato decenni per essere codificate in normative, per non parlare del radicamento nelle nostre comuni idee di sicurezza accettata.
Allacciati
Persino la cintura di sicurezza, uno dei dispositivi di sicurezza più pervasivi della storia moderna, ha affrontato una controversa battaglia per essere accettata. Negli Stati Uniti, dal 1968, la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) ha richiesto l’installazione di cinture di sicurezza su tutti i nuovi veicoli a motore, tuttavia fino a quando il tema della sicurezza non è arrivato all’attenzione dell’opinione pubblica, solo il 14% dei i conducenti le usavano. Alcuni ferventi oppositori le avevano rimosse dai veicoli, vedendo sia la standardizzazione delle cinture di sicurezza che i requisiti normativi come una violazione delle libertà personali. In effetti, dagli anni quaranta circolano ricerche approfondite, sull’efficacia nel salvare la vita, delle cinture di sicurezza. Nel 1959, la svedese Volvo aveva brevettato il design della cintura di sicurezza a tre punti e ha permesso ad altri produttori di usarlo gratuitamente nel tentativo di salvare vite umane. Nonostante ciò, i conducenti rimasero piuttosto scettici a riguardo di questi dispositivi di sicurezza.
Per i conducenti statunitensi, i mandati ufficiali statali non sono entrati in vigore a livello nazionale fino all’inizio degli anni ’90, dopo che i paletti di normative e requisiti sono stati sottoposti a decenni di revisioni sotto varie amministrazioni che hanno giocato a scaricabarile. L’immatricolazione negli Stati Uniti era impopolare tra i produttori di automobili e i legislatori erano stanchi di innervosire gli elettori reazionari. La responsabilità del cambiamento culturale è stata invece opera delle compagnie di assicurazione e degli attivisti per la protezione dei consumatori che fecero pressione sulle amministrazioni Ford e poi Reagan, portando infine la questione controversa alla Corte Suprema dove fu emessa una sentenza unanime a favore dell’obbligatorietà delle cinture di sicurezza. La Corte non poteva in buona fede negarne l’efficacia.
La Necessità, la Madre delle Invenzioni
Le soluzioni innovative nascono dalla necessità. Al contrario, sembra che la cultura si modelli attorno alla leadership e ai temi importanti. Nella migliore delle ipotesi, la leadership è in grado di codificare e stare al passo con le tecnologie di mobilità innovative volte a salvare vite umane. Allo stesso tempo, i temi importanti devono emergere per consolidare questi sistemi nelle nostre culture collettive di sicurezza. L’idea di guidare un’automobile senza dispositivi di protezione come le cinture di sicurezza a tre punti o un airbag sembra quasi barbara, ma è facile dimenticare che non è sempre stato così. Oggi, la cultura della guida è di fronte a una nuova proposta, che offre l’integrazione tra conducente, veicolo e intelligenza artificiale.
La sfida del nostro periodo sta nel vincere la distrazione alla guida, una causa purtroppo comune di incidenti automobilistici aggravata dalla diffusione degli smartphone. Secondo il CDC nel 2018 si stima che 400.000 persone siano rimaste ferite in incidenti che coinvolgevano conducenti distratti. Nonostante i governi e le autorità abbiano ratificato leggi che vietano l’invio di messaggi di testo durante la guida, la distrazione dei conducenti rimane un problema serio per la salute pubblica. Per risolvere questo problema, gli sviluppi in ADAS (sistemi avanzati di assistenza alla guida) e DMS (sistemi di monitoraggio del conducente) si stanno facendo strada nelle auto moderne, sia direttamente in catena di montaggio, sia che siano al passo coi tempi tramite sofisticati dispositivi post-vendita.
Con algoritmi di intelligenza artificiale avanzati e sensori di visione, questi sistemi sono in grado di riconoscere pratiche di guida non sicure come la distrazione, l’uso del cellulare, la stanchezza o la guida ravvicinata all’auto che precede e avvisano i conducenti in tempo reale in modo da poter correggere il comportamento pericoloso. Sistemi come questo servono più che a correggere il comportamento e aiutano a migliorare la sicurezza nella guida.
Le Strategie Verso il Futuro
Anche se questa nuova tecnologia all’avanguardia promette di rendere le nostre strade più sicure, l’idea di sistemi di monitoraggio che osservano ogni nostra mossa potrebbe innervosire i conducenti nei confronti dei sistemi di bordo che utilizzano l’intelligenza artificiale. L’ansia si forma intorno all’idea erronea che questi strumenti siano invasivi, analogamente agli atteggiamenti una volta tenuti nei confronti delle cinture di sicurezza. Malgrado questi dubbi, diverse autorità stanno tracciando il percorso da seguire con nuove strade per l’assistenza avanzata alla guida e il monitoraggio.
In molti settori, la Cina è la nazione dove si sperimentano innovazione con poi un rapido sviluppo. Il governo ha stabilito un piano per ADAS, DMS e AV (veicoli autonomi), con un quadro ambizioso impostato per implementare progressivamente questi sistemi nel prossimo decennio. All’inizio di quest’anno, le autorità hanno iniziato ad allentare le restrizioni per la raccolta di dati della mappatura stradale per consentire un miglior sviluppo della tecnologia AV. Normativa a parte, la Cina ha anche visto un drastico aumento del numero di sistemi ADAS e DMS installati nelle nuove autovetture, con un aumento del 174% nel 2019.
L’Unione Europea ha inoltre stabilito le normative future sugli standard di sicurezza che inquadrano le caratteristiche di sicurezza avanzate come tecnologia innovativa in grado di ridurre il numero di incidenti su strada, spianando il terreno a veicoli più connessi e automatizzati e aumentando al contempo il vantaggio competitivo dell’industria automobilistica europea. Uno standard revisionato del regolamento sulla sicurezza generale renderà obbligatorie le nuove tecnologie di sicurezza avanzate nei veicoli europei entro il 2022. Le proiezioni mirano a ridurre, del 90%, il numero di morti e feriti dovuti ad errore umano.
Con i principali attori globali, che agiscono attivamente per integrare queste innovazioni tecnologiche nei sistemi di sicurezza dei veicoli, è solo questione di tempo prima che questi si diffondano come è avvenuto per i tergicristalli a intermittenza. Da questi nuovi approcci se ne deduce che molti leader stanno riformulando queste funzionalità di intelligenza artificiale come miglioramenti all’autonomia del conducente. Queste funzionalità offrono ai conducenti un affiancamento oggettivo in tempo reale e istruzioni che consentono di correggere i comportamenti erronei: ovvero sicurezza attiva portata a livelli che in precedenza erano impensabili.
Anticipare la Curva
Mentre questi sviluppi sulla scena globale offrono diverse possibilità per le auto del futuro e per i loro produttori, VIA adotta un approccio che differisce da molti altri attori della mobilità concentrandosi sulla costruzione di sistemi di intelligenza artificiale per i veicoli che sono oggi su strada , consentendo agli attori verticali l’opportunità di rendere i parchi veicoli esistenti al passo coi tempi grazie alle tecnologie più recenti adattate alle loro esigenze. Il bello dell’intelligenza artificiale e del cloud è che questi elementi possono essere ottimizzati per casi d’uso altamente specifici che includono la risoluzione dei problemi di comportamento dei singoli autisti e l’integrazione culturale a livello globale.
La dash cam VIA Mobile360 D700 AI è uno di questi dispositivi della linea di prodotti VIA Mobile360 che consente ai conducenti di implementare subito questi strumenti che saranno presto onnipresenti. I suoi sistemi di intelligenza artificiale, come DMS e ADAS, equivalgono a un altro paio d’occhi sulla strada, un maggiore senso di sicurezza per l’operatore del veicolo, mentre i responsabili del parco veicoli ricevono informazioni più approfondite su conducenti e veicoli, avendo accesso a una ventina di set di dati generati dal dispositivo compatto. Con questo livello di raccolta dei dati, emerge un nuovo orizzonte, in cui l’integrazione del cloud di rete e i sensori di bordo dei veicoli stabiliscono un nuovo standard per l’ottimizzazione aziendale. La D700 garantisce al giorno d’oggi una solida potenza di elaborazione, un’intelligenza visiva dettagliata e funzioni di rilevamento intelligenti con connettività LTE veloce per i conducenti.
I progressi nella sicurezza dei veicoli raramente seguono un percorso diretto, dal momento che gli atteggiamenti e le percezioni faticano a stare al passo del ritmo con cui si sviluppano. Mentre i leader di tutto il mondo si preparano a reimpostare i toni della discussione che riguardano questi progressi in materia di mobilità e sicurezza, le aziende come VIA offrono un modo, ai responsabili del parco veicoli e ai conducenti, per tenere il passo con i pionieri delle funzionalità per la sicurezza del futuro.
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Scritto da Sean Gaffney, esperto di marketing presso VIA, che scrive sul punto di svolta tra tecnologia, cultura e arte.